Il 1910 fu un anno importante per la città di Milano: vide la luce infatti una grande manifestazione legata al volo, una gara di velocità aperta a piloti e velivoli stranieri , denominata “Circuito Aereo Internazionale ” , che si svolse nell’area di Taliedo. La scelta di questa zona della città, non particolarmente felice per via della fitta nebbia che d’inverno attanagliava le strade all’ epoca ancora sterrate, per la realizzazione di un campo volo , fu legata alla volontà di realizzare sin da subito una struttura articolata che comprendesse anche un idroscalo, cosa che risultò particolarmente facile in un’area paludosa e ricca di canali come quella del territorio di Taliedo. La costruzione dell’impianto, che prese il nome di Aerodromo d’Italia, e che si estendeva nel quadrilatero delimitato tra via Mecenate, viale Ungheria, via Salomone e la strada Paullese , comportó l’abbattimento di numerose cascine ad eccezione della cascina Taliedo, conservata perchè meta preferita di Alessandro Manzoni per le sue passeggiate fuori porta.
L’evento fu un successo senza precedenti, oltre centomila persone paganti per assistere alle evoluzioni aeree ed alle gare in quest’area della città che venne appositamente attrezzata con ogni sorta di servizio , dalle tribune ai bar alla linea tramviaria.
Il destino e la vocazione dell’area vennero dunque segnati dal volo e da grandi eventi che caratterizzeranno la destinazione d’uso delle principali costruzioni , sino ai nostri giorni.
L’avvento delle due guerre e l’arrivo delle Officine Caproni determinarono l’incremento della edificazione di grandi hangar costruiti in ferro e cemento realizzati sui due lati della via Mecenate, estendendosi in direzione della Cascina Monlué.
Nei periodi in cui l’attività bellica, tra la prima e la seconda guerra mondiale, si interruppe, l’aerodromo restò comunque in funzione ospitando talvolta delle esposizioni che favorirono l’ingresso sulla scena europea di Milano come prestigiosa sede fieristica, tra tutte quella del 1919 dedicata all’ Aeronautica.
Con la fine della seconda guerra mondiale inizio’ il declino dell’ attività delle Officine Caproni con il conseguente parziale abbandono dell’area, sino agli anni ‘60 nei quali iniziò l’ edificazione residenziale dell’attuale quartiere Forlanini.
Negli anni Novanta quelli che erano stati gli hangar delle linee di montaggio degli storici e innovativi bi-plano e tri-plano da bombardamento rinacquero sotto l’interesse sempre crescente nei confronti del recupero dell’archeologia industriale con nuova destinazione d’uso, operazione che riuscì a mantenere intatte la spazialità e la grandiosità degli edifici stessi. La creazione degli East End Studios inaugurati nel 1995, contribuì in particolar modo al recupero ed alla riqualificazione dell’intera area, che da allora si propone come una delle realtà urbane di maggior interesse per produzioni televisive e per grandi e medi eventi.
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